L'A.I.C.D.A. ONLUS intende capovolgere la mentalità culturale che vede il disabile come persona da assistere, impiegando le proprie forze, composte da diversamente abili, aiutando altri disabili e famiglie in difficoltà nelle spese primarie. Aiutarli ad affrontare le problematiche che sorgono,  con una diagnosi di disabilità; ed ad affrontare le pratiche burocratiche. Integrare il disabile nel contesto territoriale di riferimento e farlo divenire una risorsa utile alla comunità.

AMBITO TERRITORIALE DEL PROGETTO: Il paese di Bella, come altri piccoli comuni della Basilicata, sono quasi tutti accomunati da un degrado generale e da un isolamento di molti individui, in modo particolare i disabili in generale. I Comuni coinvolti, distanti tra loro se non per pochi km, sono confinati per mancanza di una buona rete stradale, vivono di attività simili ma oggi non condivise. Nelle nostre zone dobbiamo fare i conti con tante problematiche, tra queste: l’emarginazione sociale, la poca socializzazione, l’integrazione sempre più difficile del disabile. Nonostante vi è un Centro AIAS che fa da catalizzatore per la prevenzione del disagio specifico, il più delle volte molte persone vivono all’interno delle famiglie, svalorizzando il proprio essere come persona e come individuo a causa della propria disabilità. La famiglia è l’unico contesto di socializzazione e di gestione del proprio tempo. Per questi motivi il disabile, privo di stimolo, spesso rimane isolato, vivendo a volte quasi un senso di vergogna per la propria condizione e restando spesso chiuso in casa. In questo contesto, la difficoltà socio-economica delle famiglie, la disoccupazione, la composizione del nucleo familiare, considerando la svantaggiata condizione territoriale della Basilicata, non è certo un punto cardine un'economia basata sull'agricoltura, o sul poco turismo Lucano e aggiungendo l’emigrazione dei giovani laureati, tutto questo fa da scenario per un continuo degrado e l'isolamento di molti individui.