Il 68% della popolazione femminile afghana è analfabeta, meno del 16% partecipa alla forza lavoro. Per la grande maggioranza delle ragazze l’unico futuro possibile è sposare uomini scelti dalle famiglie e vivere recluse in casa. Nove Onlus offre una concreta opportunità di emancipazione a centinaia di donne di Kabul che vogliono decidere della loro vita.
In Afghanistan le donne vivono ancora in condizioni di forte discriminazione, soggette alle decisioni maschili e spesso a violenze. La formazione professionale migliora sensibilmente la loro situazione economica e sociale, ma le opportunità di formazione femminile restano molto scarse.
Per promuovere l’emancipazione femminile, in linea con le priorità del Governo afghano, nell’ottobre 2014 Nove Onlus e il suo partner afghano PADA (Programming Agency for Development of Afghanistan) hanno aperto a Kabul un progetto-pilota, che in 12 mesi ha offerto a 420 donne socialmente svantaggiate corsi gratuiti di inglese, computer e cucina professionale, affiancati da un servizio di avvio al lavoro.
Le domande di iscrizione ricevute, oltre il doppio dei posti disponibili, hanno spinto Nove Onlus a proseguire le attività e aumentare il numero delle beneficiarie. Il nuovo progetto triennale, avviato nel marzo 2016, si svolge nel Centro di Formazione Professionale Femminile allestito da Nove Onlus e PADA, reso accessibile anche a ragazze disabili in carrozzina. I posti complessivi offerti nel triennio sono 1.805.
La formazione, rispondente alla domanda del mercato del lavoro afghano, comprende i corsi già erogati nella fase pilota- inglese, computer, cucina professionale – ed altri molto innovativi per le donne afghane ICT (Information & Communication Technologies), scuola guida femminile e un corso per operatrici di stampanti 3D.
Il servizio di avviamento al lavoro facilita le diplomate a trovare impiego o ad avviare/sviluppare un’attività in proprio. Fornisce inoltre assistenza e strumenti per dar vita a due start up senza precedenti in Afghanistan: il primo servizio di taxi ‘rosa’ e il primo fab-lab femminile.
Il progetto, nato sulla scia di un’iniziativa di successo della Cooperazione Italiana a Kabul, collabora con le istituzioni rilevanti, come il Ministero Afghano del Lavoro e degli Affari Sociali. Per meglio integrare le attività nel tessuto sociale e ridurre i rischi connessi alle iniziative a favore delle donne, coinvolge attivamente le autorità tradizionali e le famiglie delle beneficiarie.